TECNICI -BULLISMO-STALKING

WORKSHOP - MOBBING-STALKING e BULLISMO

WORKSHOP - MOBBING-STALKING & BULLISMO

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL WORKSHOP RICONOSCIUTO DAL CONI E FIJLKAM

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL WORKSHOP RICONOSCIUTO DAL CONI E FIJLKAM

CONVEGNO BULLISMO GIOVANILE 20 NOV. 2016

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL CONVEGNO RICONOSCIUTO DAL CONI E FIJLKAM

           
  NOME  COGNOME  QUALIFICA DAN DISCIPLINA CITTA'
  LAVIA CATALDO DOMENICO ISTRUTTORE 4 KARATE BERGAMO
  TARAMELLI NIKITA  ALLENATORE 3 JUDO BERGAMO
  GELPI GIORGIO ALLENATORE 4 JUDO BERGAMO
  CHIAPPA ANDREA ASP.ALL 2 JUDO BERGAMO
  GAVIRAGHI MARTINA GIULIA ASP ALL. 2 KARATE BERGAMO
  CENTANNO GAETANO ALLENATORE 3 JUDO BERGAMO
  MANOLA DOMENICO ALLENATORE 3 JUDO BERGAMO
  M°BREVIARIO GIANLUIGI MAESTRO 6 KARATE BERGAMO
  FOGLIENI GABRIELE ISTRUTTORE 4 JUDO BERGAMO
  CHIAPPA DOMENICO  ASP. ALL 2 JUDO BERGAMO 
  MESSA CARLO ALLENATORE 4 KARATE BRESCIA
  CAPUCCINI  PIER GIORGIO  ISTRUTTORE 4 KARATE BRESCIA
  ALBERTI BRUNO ISRUTTORE 4 KARATE BRESCIA
  BERTELLI ERMANNO MAESTRO 5 KARATE BRESCIA
  D'ALFONSO FRANCESCO ASP ALL. 2 JU JITSU  BRESCIA
  FUMIENTO PINUCCIA ISTRUTTORE 4 KARATE BRESCIA
  M° MARIO FAUSTI MAESTRO 6 KARATE BRESCIA
  BERTELLI  ERMANNO MAESTRO 5 KARATE BRESCIA
  M° BEN. GUIDO SIGNORINI MAESTRO   LOTTA BRESCIA
  MIGLIAVACCA GIAMPIERO MAESTRO 5 JUDO COMO
  DANIEL SEGRE KARATE 3 KARATE CREMA
  COATI ROBERTO MAESTRO 5 JUDO CREMONA
  BIANCHIN CRISTIAN ASP. ALL. 2 KARATE CREMONA
  VENTURA ALFONSO  MAESTRO 5 KARATE CREMONA
  LICCIARDI ANDREA ASP ALL. 2 JUDO LEGNANO
  PAOLO GOLFRE ANDREASI ALLENATORE 3 JUDO MANTOVA
  MAURIZIO SERAVALLI   MAESTRO 4 KARATE MANTOVA
  GRECO MARIO ISTRUTTORE 4 KARATE MANTOVA
  GUENZATI ANNALISA ALLENATORE 3 JU JITSU MONZA E BRIANZA
  NEGRINOTTI VINCENZO ALLENATORE 2 JUDO MILANO
  QUARELLO CATERINA ASP.ALL 2 KARATE MILANO
  ROCCO ROMANO MAESTRO 6 JUDO MILANO
  GALLINA ALBERTINA ALLENATORE 2 JUDO MILANO
  PECE RAFFAELE MAESTRO 4 JUDO MILANO
  M° BEN. FELICE CATTANEO MAESTRO 7 JUDO MILANO
  M° CAPROTTI GIANCARLO MAESTRO 5 KARATE MILANO
  GALLINI EMANUELA ANTONIA ASP. ALL  1 KARATE MILANO
  FRATE MARCO ALLENATORE 4 KARATE  PAVIA
  GHIRINGHELLI MAURIZIO MAESTRO 6 KARATE PAVIA
  BERTI BARBARA ALLENATORE 3 KARATE PAVIA
  BERTELLI EDOARDO ALLENATORE 4 KARATE PAVIA
  M° ANGELO RAGGI ISTRUTTORE 4 JUDO PAVIA
  ALESSI LONGA FRANCESCO ALLENATORE 2 KARATE SONDRIO
  BAY ANNA ALLENATORE 2 JUDO VARESE
  GIOIA LORIS  ALLENATORE 3 JUDO VARESE
   BASSETTI GIULIANA ASP.ALL 2 JUDO VARESE
   GIANPAOLO ANDREATTA MAESTRO 5 JUDO VERONA
   DURA MAURIZIO  ALLENATORE  4  JUDO  SONDRIO
           
           
           
           
           
           

BULLISMO GIOVANILE

Maestro Giuliano Invernizzi ,  e  la Commissione MGA Lombardia;

                                                          Che cos’è il bullismo?

Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima. 

Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno , uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o più compagni. 

Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno fa o dice cose per avere potere su un’altra persona.  

Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso e include i comportamenti del bullo, quelli della vittima e anche di chi assiste (gli osservatori). 

E’ possibile distinguere tra bullismo diretto (che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale) e bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia). Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla di cyberbullismo.

 

Quali sono le caratteristiche del bullismo?

Perché si possa parlare di bullismo è necessario che siano soddisfatti alcuni requisiti:

  • i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in età scolare, che condividono lo stesso contesto, più comunemente la scuola;
  • gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioè sono messi in atto dal bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla vittima o per divertimento;
  • c’è persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per settimane, mesi o anni e sono ripetute;
  • c’è asimmetria nella relazione, cioè uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, ad esempio per ragioni di età, di forza, di genere e per la popolarità che il bullo ha nel gruppo di suoi coetanei;
  • la vittima non è in grado di difendersi, è isolata e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perché teme vendette

 

A partire da queste premesse, è importante ricordare che il bullismo non è: 

  • uno scherzo: nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro; 
  • un conflitto fra coetanei: il conflitto, come può essere un litigio, è episodico, avviene in determinate circostanze e può accadere a chiunque, nell’ambito di una relazione paritaria tra i ragazzi coinvolti. Chi sono i protagonisti coinvolti in episodi di bullismo?  
    • Il bullo:  è il bambino o il ragazzo che mette in atto prevaricazioni ripetute verso la vittima.
      In genere è più forte e più popolare della media dei coetanei, ha un forte bisogno di potere e di autoaffermazione e desidera concentrare l’attenzione su di sé; è impulsivo e ha difficoltà nell’autocontrollo, fa fatica a rispettare le regole, è spesso aggressivo non solo verso i coetanei, ma anche verso gli adulti (genitori e insegnanti); considera la violenza come un mezzo per ottenere vantaggi e acquisire prestigio; ha scarsa capacità di empatia e scarsa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, non mostra sensi di colpa; il suo rendimento scolastico tende a peggiorare progressivamente. 
      Il comportamento del bullo è spesso rafforzato dal gruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che offrono il loro sostegno al bullo anche senza intervenire direttamente.
       
    • La vittima: è il bambino o il ragazzo che subisce prepotenze da un bullo o da un gruppo di bulli. 
      La vittima passiva subisce prepotenze spesso legate a una sua caratteristica particolare rispetto al gruppo (es. l’aspetto fisico, la religione, l’orientamento sessuale); in genere è più debole rispetto alla media dei coetanei e del bullo in particolare, è ansiosa e insicura, è sensibile e tranquilla, è incapace di comportamenti decisi, ha una bassa autostima e un’opinione negativa di se stessa. 
      A scuola è spesso sola, isolata dal gruppo di coetanei e difficilmente riesce a farsi   degli amici; se attaccata, spesso reagisce alle prepotenze piangendo e chiudendosi in se stessa; il suo rendimento scolastico tende a peggiorare negli anni; spesso nega l’esistenza del problema e la propria sofferenza e finisce per accettare passivamente quanto le accade, colpevolizzandosi; non parla con nessuno delle prepotenze subite perché si vergogna, per paura di fare la spia o per il timore di subire ritorsioni ancora più gravi. 
      Si parla invece di vittima provocatrice quando è il comportamento di chi subisce a provocare, in qualche modo, gli atti di bullismo: queste vittime richiedono l'attenzione o l'interesse del bullo attraverso comportamenti fastidiosi o provocatori e spesso sono trattate negativamente dall'intera classe. Il comportamento di questi studenti è caratterizzato da una combinazione di ansia e aggressività e spesso causa tensione e irritazione non solo nei compagni, ma anche negli adulti.
       
    • Gli osservatori: sono tutti quei bambini e ragazzi che assistono agli episodi di bullismo o ne sono a conoscenza.
      Quasi sempre, infatti, gli episodi di bullismo avvengono in presenza del gruppo di coetanei, i quali nella maggior parte dei casi non intervengono, per la paura di diventare nuove vittime del bullo o per semplice indifferenza. Gli spettatori hanno un ruolo molto importante, poiché, a seconda del loro atteggiamento, possono favorire o frenare il dilagare delle prepotenze.